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Trattato Italia–Albania contro la doppia imposizione fiscale

Trattato Italia–Albania contro la doppia imposizione fiscale

Evitare la doppia imposizione fiscale tra Italia e Albania è una delle principali preoccupazioni per chi lavora o investe tra i due Paesi.

Nel contesto sempre più dinamico delle relazioni economiche tra Italia e Albania, il Trattato per evitare la doppia imposizione fiscale rappresenta un pilastro fondamentale per garantire certezza giuridica e trasparenza tributaria a imprese, professionisti e lavoratori che operano tra i due Paesi. L’accordo bilaterale, firmato a Roma nel dicembre 1994 ed entrato in vigore nel 1999, si ispira al modello OCSE e nasce con l’obiettivo di prevenire la doppia tassazione dei redditi transfrontalieri, contrastare l’evasione e favorire un clima di fiducia negli scambi economici.

In termini pratici, la Convenzione fiscale Italia–Albania stabilisce in quali casi un reddito prodotto in uno Stato debba essere tassato localmente o possa beneficiare di un’esenzione o di un credito d’imposta nel Paese di residenza del percettore. Questo meccanismo, apparentemente tecnico, ha effetti concreti per migliaia di lavoratori, consulenti e imprenditori italiani che operano in Albania e per le numerose aziende albanesi con rapporti commerciali stabili in Italia. Evitare la doppia imposizione significa infatti prevenire la duplicazione di imposte sullo stesso reddito, assicurando una tassazione equa e sostenibile.

Il Trattato fiscale Italia–Albania copre una vasta gamma di redditi: dai dividendi distribuiti da società partecipate, agli interessi e alle royalties, fino ai compensi per attività professionali e agli utili d’impresa. La regola generale prevede che i dividendi e gli interessi siano tassati nello Stato di residenza del beneficiario, ma lo Stato della fonte può applicare una ritenuta limitata, di norma non superiore al 10%. Analogamente, gli utili derivanti da un’attività economica vengono tassati solo nello Stato di residenza, a meno che l’impresa non disponga di una stabile organizzazione nell’altro Paese. Questo equilibrio tra diritto interno e cooperazione internazionale riduce le distorsioni fiscali e incentiva la creazione di nuove imprese con capitali e management misti italo-albanesi.

Dal punto di vista economico, la fiscalità internazionale tra Italia e Albania ha acquisito negli ultimi anni un ruolo strategico. L’Albania, grazie a un sistema tributario competitivo e a procedure amministrative snelle, si è affermata come destinazione privilegiata per investitori italiani nei settori dei servizi, del manifatturiero e delle tecnologie digitali. L’esistenza di una convenzione contro la doppia imposizione offre un vantaggio decisivo: riduce il rischio fiscale, aumenta la prevedibilità delle regole e favorisce il rimpatrio di utili senza penalizzazioni fiscali eccessive.

Tuttavia, la corretta applicazione del trattato richiede un’attenta valutazione della residenza fiscale effettiva e del trattamento dei redditi prodotti all’estero. La mobilità dei professionisti e l’internazionalizzazione delle imprese rendono sempre più complesso individuare il Paese in cui si genera il valore economico. È perciò indispensabile affidarsi a consulenti esperti in diritto tributario internazionale, capaci di interpretare la normativa nazionale alla luce delle clausole convenzionali e delle prassi di cooperazione tra le amministrazioni fiscali di Roma e Tirana.

Il Trattato contro la doppia imposizione fiscale tra Italia e Albania rappresenta, in definitiva, uno strumento di modernità e di fiducia reciproca. Offre certezza agli investitori, tutela i lavoratori transfrontalieri e consolida i rapporti economici tra due Paesi che condividono non solo il mare Adriatico ma una crescente integrazione economica. Nel tempo, questa convenzione ha contribuito a rendere più trasparente la tassazione dei redditi esteri, rafforzando la competitività di chi sceglie di operare in Albania mantenendo legami professionali e familiari in Italia.

In prospettiva, l’aggiornamento periodico del Trattato e l’armonizzazione con le linee guida OCSE restano elementi chiave per assicurare che le regole fiscali internazionali continuino a rispondere alle esigenze di un’economia globalizzata. La cooperazione tra Italia e Albania in materia tributaria, infatti, non è solo un esercizio tecnico ma un segnale politico e strategico: un impegno concreto per favorire legalità, trasparenza e sviluppo condiviso in un’area che si conferma centrale per gli equilibri economici del Mediterraneo.


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